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11 giugno 2011

Tao: la saggezza della non-azione


Negli scritti degli antichi maestri taoisti c'è un concetto chiamato wu wei che esprime l'idea di non-azione. All'inizio è difficile da comprendere. Il wu wei insegna che il saggio ottiene tutto mediante la non-azione e raggiunge una conoscenza della Forza-Dio, del Tao eterno, nel silenzio, nella meditazione e nella serenità emozionale. In quell'eternità egli (o ella) ha tutto, perciò non ha alcun bisogno di lottare o di esercitare pressioni per ottenere il rispetto e le cose materiali.

Nell'ambiente moderno, la semplicità taoista non funziona altrettanto bene. In genere dobbiamo mantenere noi stessi e pagare un affitto; facciamo esperienza di situazioni che erano impensabili nel 500 a.C., quando fu scritto il Tao. Ci siamo incarnati in questi nostri tempi per far pratica con le meraviglie del mondo attuale e abbiamo bisogno di queste esperienze per crescere, perciò la non-azione, nel contesto moderno, va leggermente modificata.

Ciononostante possiamo prendere lo spirito del wu wei taoista e farlo entrare nella nostra vita come ulteriore consolidamento. Il wu wei è flusso privo di sforzo, un concetto che diventa ovvio quando cerchiamo la differenza tra consumarsi e lavorare.
Consumarsi significa dipendere emotivamente da un obiettivo o da un traguardo, anelare a esso, sentirsi sotto pressione per la sua mancanza, agitarsi e dimenarsi come una gallina con la testa tagliata che tenta di recuperarla.
Lavorare, invece, significa procedere inesorabilmente verso la propria meta, un passo alla volta, in modo disciplinato e organizzato.

Possiamo vedere il wu wei anche nella differenza tra sforzo e lotta. Molti ritengono che lottare sia onorevole, ma in realtà è sciocco: in genere, se lotti, è perchè c'è qualcosa di sbagliato, perciò non c'è proprio nulla di onorevole.
C'è un enorme differenza fra lottare e sforzarsi. La lotta è azione intessuta di emozioni negative: lottare per finire un lavoro; lottare per qualificarsi; lottare per farsi accettare; lottare per sconfiggere e superare le persone; lottare per far combaciare i pezzi...
Lo sforzo è parte naturale dell'esistenza umana. Non puoi camminare fino al negozio senza sforzo, tant'è vero che, per arrivarci, fare la spesa e riportarla a casa, bruci calorie. Lo sforzo è naturale, mentre la lotta è sforzo intessuto di emozioni, non è l'azione minimale nè il flusso del wu wei.
Se ti trovi a lottare, cerca immediatamente l'emozione che sta dietro a questo. Generalmente scoprirai che stai lottando perchè l'obiettivo che stai cercando di raggiungere non arriva abbastanza in fretta (...)

In realtà il wu wei è pazienza a fluire: allontanarsi dalle resistenze e andare verso la semplicità: procedere verso il proprio obiettivo con consapevolezza, muoversi in modo non emotivo e senza esercitare troppe pressioni su se stessi.
Resta dentro il tuo equilibrio e le tue abilità e confida nel fatto che la Legge Universale (il Tao) ti porterà ciò di cui hai bisogno. La non-azione è la capacità di delegare, di essere pazienti, di aspettare che le cose si sviluppino in modo naturale. E' la capacità di percepire qual è la direzione più importante per la propria vita. Non si tratta di cose troppo difficili da fare: mettiti in meditazione e rivedi le tue opzioni, quindi decidi quale senti più forte. Agisci sul tuo sentire, non solo sul tuo intelletto.

Il wu wei si manifesta nella capacità di fare dietrofront.
A volte una ritirata può essere lo strumento più potente della tua valigia dei trucchi: è la capacità di allontanarsi quando le cose non sono corrette, la capacità di troncare una relazione se non funziona, la capacità di dire "no" quando qualcuno cerca di risucchiarti in azioni degradanti o quando le cose non combaciano con le tue idee riguardo alla spiritualità, all'azione corretta o alla bontà.
Quando riesci a dire "no", sei libero. (...)

Il wu wei, dunque, è accettare la vita, non forzarla. E' essere consapevoli delle maree e del flusso delle stagioni, consapevoli della spiritualità di tutte le cose, consapevoli che, nell'immensa abbondanza della Forza-Dio, il tempo non esiste. E' sapere quando agire e conseguentemente non agire finchè non si sa. Puoi anche aspettare all'infinito, se devi: tu sei eterno. Il wu wi è essere appagati di ciò che si è, di chi si è e di ciò che si ha ora. E' sapere che l'abbondanza, le esperienze e le relazioni che davvero valgono arrivano solo quando si è pronti. Quando sei in equilibrio, l'universo provvede e ci sarà sempre qualcosa in più. (...)


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