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15 novembre 2010

Dall'amore temporale all'Amore eterno


Di tutte le nostre qualità, è l'amore a indicarci con maggiore certezza la vita superiore che è latente in noi. Il primato dell'amore tra le capacità umane è stato celebrato da racconti e miti sin dagli albori della storia.
Nel mito greco del labirinto di Creta c'è un dono magico che permette alla principessa Arianna di salvare la vita a Teseo, il principe ateniese di cui è innamorata. Questo dono è un gomitolo di filo dorato che le ha dato Dedalo, l'inventore del labirinto, insieme alle istruzioni: lei deve passarlo a Teseo, il quale lo srotolerà man mano che procede fino al centro del labirinto. La dovrà sconfiggere il terribile Minotauro, poi tornare sui suoi passi seguendo il filo fino a riabbracciare il suo amore.
Quel gomitolo è poi passato alla storia come il "filo conduttore" per antonomasia, quello che ad esempio deve seguire il detective per risolvere un mistero. A quanto pare gli antichi autori del mito volevano dire che l'amore è il filo di Arianna che ci guida attraverso il labirinto della vita, e che questo filo è una specie di "indizio" di un'esistenza superiore. L'amore è dunque il costante indicatore della vita più grande di cui sentiamo il richiamo.
Tra i tipi d'amore che ci sono più familiari, uno è il senso di affinità e spesso di gioiosa solidarietà evidente nelle grandi amicizie. (...)

Uno spirito cameratesco che sentiamo in film come Salvate il soldato Ryan, dove una truppa di soldati della Seconda guerra mondiale riceve l'ordine di trovare un loro compagno in Francia. Il destino del soldato Ryan è diventato improvvisamente un simbolo importante perchè negli Stati Uniti si è diffusa la notizia che i suoi quattro fratelli sono stati uccisi in guerra. Il fatto che molti soldati debbano mettere a repentaglio la propria vita per il valore simbolico della vita di un loro compagno ci ricorda la famosa questione sollevata dal filosofo tedesco Schopenhauer. Come può essere, egli si chiese, che un soldato si getti su una granata per salvare i compagni? Da dove vengono il suo amore e il suo coraggio? La risposta del filosofo arriva dritto al cuore della questione: quel soldato, scrisse, capisce all'improvviso che lui e i suoi compagni sono una cosa sola.
Ciò che queste manifestazioni di solidarietà hanno in comune è l'implicita consapevolezza che l'amore può nascere nei gruppi come tra gli individui e trasformare così comunità, culture e in definitiva il mondo. Sappiamo che è vero perchè abbiamo visto personalmente gli effetti che l'amore di un singolo capo può sortire su grandi numeri di persone: basti pensare a Nelson Mandela e alle madri per la pace nell'Irlanda del Nord, che contribuirono a porre fine alla violenza settaria. Anime ispirate che dimostrarono come l'amore possa trasformare una cultura e inviare ovunque il riverbero del cambiamento.

Eppure l'amore alla base dell'azione di gruppo o della missione può scomparire altrettanto rapidamente, una volta che gli obiettivi del gruppo siano stati raggiunti, o che i compagni se ne siano andati. L'amore di questo tipo è chiaramente collegato a un tempo e a un luogo determinati e a un certo gruppo di persone, perciò col mutare della situazione, può perdere il suo legamen con il trascendente che ne costituisce la fonte.
Anche l'amore erotico può smarrirsi per strada, benchè porti con sè il filo dorato della trascendenza. Il mistico ebraico del 16° secolo Baal Shem Tov celebrò l'unione dell'amore erotico con Dio, quando scrisse: "Da ogni essere umano sale una luce che giunge dritta al cielo e, quando due anime sono destinate a incontrarsi, i loro fasci di luce si fonderanno insieme ed emaneranno, riuniti, un'unica luce più intensa, come proveniente da un solo essere". Un amore che può riflettere il trascendente, ma purtroppo sappiamo anche che, nella pratica, questo spesso non succede.

La ricerca dell'Eros viene rimessa in scena ogni giorno nei romanzi, nelle canzoni, nelle opere teatrali e nei film che parlano d'amore. La trama è di solito caratterizzata dal dolore che circonda il desiderio per l'amato, dalla gelosia e dalla rabbia di chi viene respinto, e dal finale talvolta disastroso di una storia che all'inizio appariva promettente, nonchè dai veleni che possono scaturire dalla fusione con quella che noi pensavamo fosse la nostra anima gemella. Ma, mentre ci suggeriscono che la gioia sublime sta proprio nel vivere una storia d'amore, romanzi e canzoni non sempre dicono quanto a lungo essa possa sopravvivere. L'eterno problema, in fatto di eros, è che: "Il desiderio si estingue perchè cerca di essere amore", come scrive il poeta Jack Gilbert in "The Great Fires". L'amore erotico finisce, o talvolta non comincia mai davvero, perchè l'impeto romantico viene scambiato per l'amore più profondo che attraverso di esso cerca di emergere.
La domanda incalzante, per tutti coloro che cercano il vero amore, è: come riconoscere quello vero da quello spurio? Come fare, insomma, per separare le nostre proiezioni di vero amore dall'amore vero? Per durare a lungo, infatti, l'amore romantico deve essere intriso di un amore superiore che renda chiaro il proprio destino insieme all'amato. Nel suo libro Il piccolo libro dell'amore, il filosofo Jacob Needleman cita Soren Kierkegaard:

"... il potere di amare volontariamente un altro essere umano ... ci viene dato solo in conseguenza della nostra capacità di aprirci all'Entità Superiore (l'eterno o Dio) dentro e al di sopra di noi ... E' un grave errore, dice Kierkegaard, immaginare di poter amare volontariamente un'altra persona senza al contempo - e soprattutto - amare l'Entità Superiore dentro e al di sopra di se stessi."

Nel suo libro Sex, Ecology and Spirituality il filosofo Ken Wilber getta luce su come l'amore cerchi espressione del nostro sviluppo spirituale. Ispirandosi alla definizione tracciata dagli antichi Greci, egli distingue tra Eros e Agape, un tipo di amore più alto e disciplinato che può elevare una storia d'amore a un'espressione superiore; attraverso l'Agape, cioè, l'Eros può essere trasformato in un sentimento più profondo e duraturo. Lo stesso vale per l'amicizia cameratesca che, come l'Eros, porta in sè i germi dell'amore, e può crescere anche'essa oltre la chiamata di una missione o di un momento storico per trasformarsi in unione trascendente e duratura.(...)

Santi e mistici come san Francesco d'Assisi e Sri Ramakrishna incarnavano questo amore universale e trascendente. San Francesco amava i lebbrosi, gli animali e i poveri, i belli e i brutti, gli altolocati e gli umili, il sole a la luna. Racconta la leggenda che nel pieno dell'inverso si rivolse a un mandorlo dicendo: "Parlami di Dio", e l'albero rispose sbocciando in un'improvvisa fioritura. (...)
Nella sua devozione Ramakrishna manifestava una notevole radiosità fisica e un'energia altamente contagiosa. Durante l'iniziazione del suo discepolo Narendra, così come nel corso di altre riunioni, la gente intorno a lui percepiva una presenza fisica o forza che sortiva effetti fisici immediati. (...) C'era chi vedeva luci intorno al santo indiano, chi percepiva una forza liberatrice accanto a lui, oppure chi si sentiva avvolto da una sostanza spirituale palpabile, (...)
Le estasi religiose sono infatti state associate a vari segni fisici in quasi ogni tradizione sacra, tra cui una gran bellezza della voce e del portamento, una luminosità straordinaria, una sovrabbondante vitalità e la sensazione, da parte dell'estatico, di abitare in un corpo nuovo. I santi di ogni cultura hanno rigenerato, mediante il loro amore verso Dio, il proprio corpo, coloro che stavano loro vicini e persino gli spazi fisici che li circondavano.
L'Agape può trasformare ogni relazione, basti pensare allo studente svogliato che manifesta un nuovo talento grazie all'interesse dimostratogli dall'insegnante, a un conoscente di solito depresso che si sente pieno di nuova vita dopo aver compiuto un atto di generosità, o a un amico demoralizzato che ha acquistato un nuovo senso di finalità grazie a qualcuno che ha apprezzato le sue doti speciali.

L'amore assume molte forme e ha molti tipi di effetto, ma dà sempre origine a nuova vita.
La nostra esperienza del'amore prende molteplici forme, nella vita quotidiana. Può nascere all'improvviso in uno sguardo tra due persone, in una fantasia sfrenata sull'amante dei nostri sogni, in un momento di intimità tra amici o all'interno di un gruppo dedito a una causa importante, oppure durante una speciale devozione. La sfida è di elevare questi momenti alla loro massima espressione: ciascuno di essi è una prima impressione dell'amore onnipresente in attesa di nascere dentro di noi. (...)

Da "Il lato spirituale della vita" - J. Redfield & M. Murphy & S. Timbers


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