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17 novembre 2010

Consapevolezza: oltre l'ego limitato


Modi di pensare che sono con voi da sempre e vi sembrano incisi nella pietra vi tengono bloccati... spesso senza che ve ne rendiate conto! Dato che questo tipo di attività mentale non può farvi imboccare una nuova strada, prenderne coscienza deve essere il primo passo che vi permetterà di liberarvi per sempre delle scuse.
Coltivare la consapevolezza è di fatto l'attività preliminare nell'esperienza di "apertura dell'io" che porta all'incontro con il proprio io autentico. Vivere rimanendo ignari dei propri schemi di pensiero e di credenze, giorno dopo giorno, anno dopo anno, è un'abitudine che incoraggia e innalza il vostro ego, o falso io. Eckhart Tolle dichiara che "l'ego e la consapevolezza non possono coesistere" perchè la consapevolezza incoraggia e porta il vostro io autentico a porsi al centro della vostra esperienza di vita. Anche se l'io falso e quello autentico si escludono a vicenda, credo che la conoscenza di entrambi sia fondamentale. (...)
La vostra vera individualità ha origine in un mondo invisibile e informe. Gli scienziati riconoscono che tutte le particelle (incluse quelle che compongono voi) emergono da un campo energetico fatto di Nulla. E' lo Spirito che dà la vita ed è allo Spirito che ogni vita ritorna. In esso vi è poco spazio per l'ego, dato che questo rimane aggrappato alla falsa convinzione che l'individuo è ciò che possiede e ciò che ha realizzato. Diventare consci della vostra vera essenza vi porta alla consapevolezza della vostra magnificenza, della vostra divinità, e del vostro potere unico di creare per voi stessi tutto ciò che percepite, sia il vostro destino su questo pianeta, al di là di ogni e di qualsiasi scusa.
Quando la consapevolezza diventa la vostra realtà, non avete bisogno di spiegare i vostri difetti e le opportunità perdute. Andate oltre la spinta dell'ego e vi muovete in una dimensione totalmente nuova con una più alta coscienza di voi stessi. Per dirla in modo semplice: se non vi rendete conto che è per voi necessario liberarvi delle vostre vecchie abitudini di pensiero, tali abitudini avranno la meglio e continueranno a esistere.

Se volete liberarvi dalle vecchie abitudini dovrete rendervi conto che avete riempito di ostacoli la vostra vita e che tali ostacoli si sono trasformati in scuse a giustificazione dei vostri cosiddetti limiti. Se avete la tendenza a non correre rischi, ad esempio, e a scegliere sempre la strada più facile o più sicura, questo vi ha portato di certo a erigere delle barriere mentali. Queste barriere sono ciò che io definisco "scuse" e che vi forniscono sempre una via di fuga. Quindi quando arriva il momento di sperimentare qualcosa di nuovo - o di compiere un passo che potrebbe avere come conseguenza un fallimento, o rendervi oggetti di critiche, farvi perdere una competizione o uno scontro o qualsiasi altra cosa che vi permetta di diventare una persona più forte e più sicura di sè - eccovi fare ricorso alla solita vecchia scusa che vi consente di evitare ogni rischio. Si tratta di un'operazione che inizia e termina tutta nella vostra mente: è un pensiero abituale che razionalizzate dicendo a voi stessi che è stato ereditato o che vi è stato imposto da genitori ben intenzionati (anche se eccessivamente prudenti).
Il semplice fatto di diventare consapevoli del meccanismo che vi porta a creare scuse vi aprirà a nuove infinite possibilità. Potete iniziare questo processo facendo attenzione alla parte non autentica di voi stessi che crede nei vostri limiti. Osservate i pensieri che sorgono nella vostra mente e le sensazioni del vostro corpo e prendete nota dei momenti in cui questi non sono in risonanza con il vostro vero io. Ma non dovete tentare di cambiare o correggere tali pensieri e sensazioni. Prendendo coscienza della vostra autentica essenza vi basterà solamente prestare attenzione in modo acritico al vostro ego, e questo retrocederà naturalmente e gradualmente alla luce della vostra consapevolezza. Ricordate, non siete solo quel guscio temporaneo che chiamate "corpo": siete un'essenza divina illimitata, informe e infinita.
Quando vi sarete resi conto degli schiamazzi dell'ego scoprirete la capacità di superare abitudini radicate e inizierete a vedere tutto ciò che prima vi sfuggiva a causa delle scuse da voi utilizzate come scudo. La consapevolezza vi conduce al vostro io più elevato; l'ego vi conduce invece alla vostra individualità terrena. Quando lascerete il divino crescere dentro di voi la consapevolezza pervaderà ogni aspetto della vostra vita.
Come disse una volta un devoto indù: "Il bocciolo scompare quando il frutto cresce e analogamente il vostro io più basso sparirà quando il divino crescerà in voi". Lasciare spazio al divino comporta sincerità, spirito di servizio verso gli altri, gentilezza e venerazione per ogni forma di vita. Sforzarsi di prendere consapevolezza incoraggia lo sviluppo e la comparsa dentro di voi di pensieri autentici, e di conseguenza l'io inferiore svanirà lasciando gradualmente posto alla vostra parte divina. (...)

Durante la lettura di La biologia delle credenze, la frase la percezione controlla i geni continuava ad attrarmi. Metteva in moto dentro di me un'idea che non avevo considerato prima, e cioè che il modo in cui concepisco e percepisco il mondo che mi circonda può essere più determinante del DNA e della mia eredità genetica.
Ciò significa che posso riadattare il mio circuito interno ed elaborare i miei problemi fisici o di salute da una prospettiva completamente nuova. Se fossi rimasto ignaro della capacità innata dell'uomo di influire sulla sua programmazione genetica avrei continuato a credere che tali elementi fossero al di fuori del mio controllo. Quindi ho preso sempre più coscienza del fatto che la mia mente ha un'influenza sull'ambiente in cui vivo, il che significa che quando il mio corpo non è in equilibrio anche le mie convinzioni non lo sono. E' tutta la vita che sento ripetere che l'unica cosa che non possiamo cambiare è il nostro DNA e ho sempre condiviso tale convinzione. (...)
Invece di fare ricorso come prima cosa alle mie modalità abituali per rapportarmi ai primi sintomi di un malessere fisico, mi pongo adesso a un livello che mi permette di sospendere mentalmente il mio ego e anche le necessità del mio corpo. Quindi dico a me stesso qualcosa del tipo: "Le mie percezioni (convinzioni) controllano il mio ambiente (il mio corpo, che è l'ambiente per lo sviluppo di una malattia), la mia struttura genetica e il mio DNA. Ho la capacità di vedere questa situazione in modo diverso rispetto a quanto fatto finora. Insito in me vi è il potere di creare un ambiente interiore che non sia suscettibile a malattia o a infermità". Quando so di poter optare per una scelta di consapevolezza, sono in grado di respingere un episodio potenzialmente doloroso.
Utilizzo tutto il potere di questo approccio per connettermi in modo differente al mio corpo, e non solo relativamente a possibili infezioni bronchiali. Vi faccio ricorso anche per dolori alle articolazioni, strappi muscolari, crampi ai polpacci, indolenzimento di un muscolo e qualsiasi altro dei molteplici inconvenienti fisici ai quali è sottoposto il corpo di un altra-sessantenne che ama fare esercizio fisico. Il punto fondamentale è sapere che la consapevolezza è disponibile al posto del solito vecchio approccio dominato dall'ego. Il motivo per cui "la consapevolezza della consapevolezza" è tanto potente deriva dal fatto che essa vi pone immediatamente in contatto con una dimensione di voi stessi che sa che qui, nella consapevolezza, ogni cosa è possibile. Questa affermazione non esclude nulla, compresa la capacità di riallinearvi con la Sorgente e di introdurre i vostri geni in un nuovo sistema di credenze. (...)

Aprendomi al mio io più elevato, tutte le paure dell'ego cominciano a svanire alla sua luce. Acquisendo consapevolezza - senza cadere nei pensieri egotistici di dolore, disturbo o fastidio e senza creare altre barriere mentali - i sintomi vengono elaborati ed espulsi dal mio sistema che si trova in uno stato di coscienza sublimata. (...) Prendo gentilmente nota delle mie vecchie convinzioni basate sull'ego ogni volta che mi accorgo di un funzionamento errato del mio corpo. La consapevolezza mi porta a pensare totalmente diverso e, senza l'intralcio dell'ego, mi ha condotto a una guarigione istantanea in molte occasioni.

Questo è il passo iniziale verso il raggiungimento della consapevolezza di cui parla Lao Tsu: "Le tecniche mistiche per raggiungere l'immortalità vengono rivelate solo a coloro che hanno dissolto ogni legame con il regno mondano della dualità, del conflitto del dogma". (...)
Sappiate che siete anime con un corpo, e non l'opposto, e sforzatevi di comprendere che questa conoscenza è il vostro biglietto verso un cambiamento delle convinzioni che vi tengono bloccati in quelle che Lao Tsu chiama "le basse ambizioni terrene". La consapevolezza vi ricorderà ciò che siete in grado di diventare. Tutto ciò di cui avete bisogno comparirà quando farete un modo di sostituirla alle vecchie abitudini di pensiero.
(...)
Mi sento pieno di entusiamo quando penso di non dover più fare ricorso alle solite vecchie scuse tramandatemi dalla famiglia, dalla scuola, dalla religione, dal governo e da altri. I messaggi erano sempre gli stessi: "Questi sono i tuoi limiti", "Questo è ciò che puoi e che non puoi fare", "Questo è il mondo reale fatto di competizione e dolore e violenza e paura e odio", e così via. Queste idee hanno influito fortemente su di me, ma sono qui per dirvi che adesso ho un punto di vista nuovo e positivo sul mondo delle infinite possibilità.
Molto semplicemente, acquisendo consapevolezza smetterete di essere vittime degli innumerevoli virus mentali che sembrano impedirvi di accedere a una realizzazione completa di voi stessi. Non vi sarà difficile modificare i vecchi schemi di pensiero che non vi permettono di vivere a livelli ottimali di successo, felicità e salute. Diverrete felicemente consapevoli del fatto che memi e geni o qualsiasi altra cosa del mondo materiale non possiede un controllo assoluto su di voi... e che non vi sono limiti a ciò che potete diventare. (...)
Madame Blavatsky, che ebbe un ruolo fondamentale nell'introduzione in Occidente delle religioni orientali, incoraggiava questo tipo di pensiero. Ecco cosa disse al riguardo: " Sii paziente, candidato, come colui che non teme il fallimento, non insegue il successo. Fissa lo sguardo della tua anima sulla stella di cui tu sei il raggio, la stella fiammeggiante che brilla all'interno delle profondità senza luce dell'essenza eterna".

Da "Niente scuse!" - Wayne W. Dyer

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