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12 settembre 2010

Gesù: il Vangelo di Tommaso


Ho sempre letto il Vangelo di Giovanni con grande coinvolgimento e, spesso, con devozione. (...) Anch'io, come molti altri, consideravo quello di Giovanni il più spirituale dei quattro vangeli: qui Gesù non è soltanto un uomo, ma una presenza misteriosa, sovrumana, che ai suoi discepoli dice: "Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri". A quel tempo non feci caso alle sue inquietanti correnti sotterranee, all'alternarsi delle rassicurazioni sulla grazie e l'amore divino per i "credenti" con l'avvertimento che chi "non crede è gia stato condannato alla morte eterna". E non riflettei sui passi in cui Giovanni afferma che Gesù parlava del suo popolo (gli ebrei) come se gli fosse estraneo e fosse la pregenie di Satana. (...)
Quando mi iscrissi all'università scelsi di studiare greco per leggere il Nuovo Testamento nella lingua originaria, sperando di scoprire la sorgente della sua forza. (...)
Decisi di cercare il "cristianesimo vero", convinta anch'io, come vuole la tradizione, che avrei potuto trovarlo tuffandomi dentro le sue prime fonti, quelle scritte poco dopo che Gesù e i suoi discepoli avevano smesso di percorrere le strade della Galilea.
Quando iniziai a frequentare i corsi di dottorato a Harvard, seppi con stupore dai miei compagni che i professori, docenti di storia del cristianesimo delle origini, avevano armadi pieni di "vangeli" e scritti "apocrifi" risalenti ai primi secoli della nostra era: testi segreti, molti dei quali non avevo mai neppure sentito nominare. Quei testi, contenenti detti, riti e dialoghi attribuiti a Gesù e ai suoi discepoli, erano stato rinvenuti, insieme ad altri appartenenti all'inizio dell'era cristiana, nel 1945 vicino a Nag Hammadi nell'Alto Egitto. Quando io e i miei compagni d'università cominciammo a studiare quei manoscritti, ci accorgemmo che rivelavano l'esistenza, all'interno del movimento cristiano, di differenze soppresse in seguito con tanta efficacia nelle versioni "ufficiali" della storia del cristianesimo, che soltanto ora a Harvard ne venivamo a conoscenza. (...)
Ebbi la sorpresa di cogliere in alcuni di essi una forza spirituale inattesa, quale per esempio traspare da questo detto del Vangelo di Tommaso, qui proposto nella traduzione del professor MacRae: "Gesù disse: "Se porterete alla luce ciò che è dentro di voi, quello che porterete alla luce vi salverà. Se non porterete alla luce ciò che è dentro di voi, quello che non porterete alla luce vi distruggerà". Gesù non dice in che cosa dobbiamo credere, ma ci sfida a scoprire quello che è celato nella nostra interiorità. In questo stava la forza di quelle parole: riconobbi con un soprassalto l'innegabile verità della vita indicata. (...)
Giovanni dichiara esplicitamente di scrivere "perchè crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e credendo, abbiate la vita nel suo nome". Ma scrive anche per opporsi agli insegnamenti del Vangelo di Tommaso, in cui si afferma che la luce divina non risplende solamente in Gesù, ma, almeno potenzialmente, in tutta l'umanità. A differenza di Giovanni, Tommaso esorta non tanto a credere in Gesù, quanto a cercare di conoscere Dio, utilizzando le capacità che Dio stesso ci ha donato nel crearci a sua immagine. A trionfare, però, fu il vangelo giovanneo, che con il tempo divenne uno dei pilastri della Chiesa unificata, e non quello di Tommaso con la sua insistenza sulla ricerca individuale del divino. (...)

Questi sono i detti segreti che Gesù, il Vivente, disse e Giuda Tommaso, il Gemello (Didimo), scrisse.
  • Ed egli disse: "Chi troverà l'interpretazione di queste parole, non conoscerà la morte". (...)
  • Gesù disse: "Se coloro che vi guidano vi dicono: "Ecco, il Regno è nei cieli", allora gli uccelli del cielo vi precederanno. Se vi dicono:" Ecco, è nel mare", allora i pesci del mare vi precederanno. Il Regno è invece dentro di voi e fuori di voi. Quando conoscerete voi stessi, allora sarete conosciuti e capirete che siete figli del Padre, il Vivente. Ma se non conoscerete voi stessi, vivrete nella povertà e sarete la povertà." (...)
  • Gesù disse: "Riconosci ciò che ti sta davanti agli occhi e i misteri ti saranno svelati. Perchè non esiste cosa nascosta che non verrà rivelata".
  • I discepoli lo interrogarono e dissero: "Vuoi che digiuniamo? Come dobbiamo pregare? Dobbiamo fare l'elemosina? Quali cibi dobbiamo mangiare?". Gesù rispose: "Non mentite e non fate ciò che odiate, giacchè tutto è manifesto al cospetto del cielo: non esiste infatti cosa nascosta che non diverrà manifesta, nè cosa celata che non sarà rivelata". (..)
  • Egli disse: "Vi darò ciò che nessun occhio ha visto, nessun orecchio ha udito, nessuna mano ha toccato, ciò che non è mai sgorgato da un cuore umano".
  • I discepoli dissero a Gesù: "Parlaci della fine". Gesù disse: "Avete dunque già trovato il principio, che andate cercando la fine? Perchè dov'è il principio, la sarà la fine. Beato colui che si trova al principio: egli conoscerà la fine e non conoscerà la morte. (...)
  • Ed egli disse: "Vedi la pagliuzza nell'occhio di tuo fratello, ma non vedi la trave nel tuo occhio. Quando toglierai la trave dal tuo occhio, allora vedrai abbastanza per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello".
  • "Sono stato in mezzo agli uomini e sono apparso nella carne. Li ho trovati tutti ubriachi e non ho trovato nessuno assetato e la mia anima si affatica per i figli degli uomini, perchè il loro cuore è cieco e non vedono: sono venuti vuoti al mondo e vuoti vogliono andarsene dal mondo. Nel frattempo però sono ubriachi. Quando avranno smaltito il vino, allora si pentiranno".
  • Gesù disse: " Quello che ascolterai in un orecchio, gridalo in un altro orecchio dall'alto dei tetti. Nessuno infatti accende una fiaccola e la mette sotto il miggio o la nasconde. La pone invece su un candeliere perchè chi passa ne veda la luce."
  • "Se a guidare un cieco sarà un altro cieco, finiranno tutti e due in un fosso."
  • "Verrà dato a chi ha già qualcosa nella mano e a chi non ha nulla sarà tolto anche quel poco che ha."
  • Gesù disse: "Beati voi solitari ed eletti, perchè troverete il Regno. Da esso infatti siete venuti e a esso tornerete."
  • "Se vi chiedono: "Da dove venite?", rispondete: "Veniamo dalla luce, dal luogo in cui la luce si autogenerò, si innalzò e si manifestò nella loro immagine". Se vi chiedono: "Chi siete?", rispondete: "Siamo i suoi figli e siamo gli eletti del Padre vivente". Se vi chiedono: "Qual'è il segno del Padre in voi?", rispondete: "E' il moto e la quiete". (...)
  • "Chi sa tutto, ma è povero dentro di sè, manca di tutto".
  • "Davanti alla porta ci sono molte persone, ma soltanto i solitari entreranno nella camera nuziale". (...)
  • "Chi ha trovato il mondo ed è diventato ricco, rinunci al mondo". (...)

Da "Il Vangelo segreto di Tommaso" - Elaine Pagels

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