Quando, anni fa, mi capitò di leggere un libro sull'Enneagramma, per altro poco chiaro, e successivamente di frequentare un corso ancora meno illuminante, ebbi un moto di sconforto. Ero convinto si trattasse di uno dei tanti sistemi della personalità che, grossolanamente, riducono il comportamento umano ad un numero limitato di tipi di carattere. Tali sistemi, infatti, hanno il difetto di trascurare l'unicità e l'irripetibilità dell'individuo, costringendo chi li utlizza ad etichettare e a fissare gli analizzati in una casella costituita da comportamenti prevedibili o, peggio ancora, da una serie di stupidi aggettivi.
Certo, la scoperta di una somiglianza tra caratteri e di una regolarità nel comportamento è importante, ma solo quando contempla anche la certezza di un possibile cambiamento, fattore indispensabile per liberarci della pressione illusoria della determinazione.
Più tardi, con rinnovato interesse, frequentando un corso ben strutturato sull'Enneagramma, lo sconforto fu lentamente ma inserabilmente sotituito dall'entusiasmo e compresi che questo sistema racchiude in sè infinite potenzialità. Esso, soprattutto, offre la possibilità di una crescita autonoma che induce l'individuo a progredire dal livello in cui si trova a quello cui aspira.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare ad un primo approccio, infatti la teoria dell'Enneagramma non afferma che esistono solo nove personalità, bensì che quelle possibili si possono suddividere in nove categorie fondamentali, denominate Tipi.
Così, senza rinunciare all'unicità di ciascuna sfumatura delle infinite caratteristiche che ci contraddistinguono, attraverso questo strumento è possibile rintracciare la chiave per l'auto-interpretazione. Infatti, se le descrizioni dei Tipi sono sufficientemente fluide e non comportano, quindi, rigide griglie mentali, è il singolo - magari con l'aiuto di un facilitatore - a riconoscersi e alla fine a collocarsi in un Tipo. A tal proposito vorrei aggiungere qualcosa. Voi vi conoscete più di qualsiasi persona al mondo e, nonostante sia indispensabile confrontarsi con un gruppo di lavoro e con un esperto, non permettete a nessuno d'incasellarvi in una tipologia, se non ne siete convinti. Durante i corsi cui ho partecipato, infatti, troppo spesso ho sentito allievi e, cosa ben più grave, insegnanti dare i numeri e tipizzare senza conoscere approfonditamente la storia personale ed il carattere dell'interlocutore.
L'Enneagramma ha avuto un ruolo centrale nella mia vita, portandomi alla comprensione delle dinamiche fondamentali - gli automatismi - elaborate dal mio ego, secondo cui agisco, più o meno consciamente, per difendermi e, soprattutto, per mostrarmi al prossimo ed essere apprezzato. Ma, più d'ogni altra cosa, mi ha donato la consapevolezza che non occorre reprimere la propria personalità, ne dominarla, bensì comprenderla ed utilizzarla al massimo grado per progredire nella crescita personale.
In questo viaggio interiore, la conoscenza della mia vera identità e delle mie risorse è andata via via espandendosi, potenziando la mia creatività e rafforzando la mia autostima, requisiti indispensabili, questi, per imparare a navigare nel mare agitato della vita e a diventare artefici del proprio destino.
L'Enneagramma, oltre ad essere un antichissimo simbolo cosmico volto ad interpretare i segreti dell'Universo, è anche una tecnica psicologica che prende in esame i novi tipi di personalità fondamentali. L'idea poggia le sue basi sull'assunto che ogni uomo ha in sè un tratto caratteristico principale, attorno cui ruotano gli altri aspetti della sua personalità. L'Enneagramma è come una mappa della psiche, un sistema d'indagine, che ci aiuta a comprendere perchè ci comportiamo in un dato modo piuttosto che in un altro. In un secondo tempo, dopo l'individuazione e la comprensione dei nostri processi interiori, ci offre indicazioni precise per la nostra intima evoluzione.
La dinamica è sempre la stessa, quale che sia la cultura: auto-osservazione, conoscenza di sè, trasformazione, crescita e pienezza. Grazie all'Enneagramma possiamo, quindi, imparare a conoscere meglio noi stessi, gli altri e il mondo che ci circonda - con i suoi misteri e le sue meraviglie - e a godere appieno del prezioso regalo che ci è stato fatto dall'Assoluto.
Il percorso da seguire per raggiungere questa meta inizia dall'esplorazione della nostra infanzia, là dove sono sepolte molte verità, utili o addirittura indispensabili per comprendere il nostro attuale comportamento.
Il bambino incontra e conosce il mondo attraverso molti fattori distinti e, soprattutto, tramite la voce dei suoi genitori, dei suoi fratelli, dei nonni, degli insegnanti, dei compagni di gioco eccetera. Queste voci, a volte confuse ed incomprensibili, eppure cariche di significato per chi non ha la minima possibilità di discriminare il vero dal falso, si uniscono e, condensandosi nel nostro interiore, si cristallizzano per sempre, agendo da catalizzatore sulla formazione del nostro carattere. Le voci dicevano di parlare per il nostro bene ma, spesso, sentivamo che stavano facendo solo i propri interessi, manipolandoci come marionette. Così avvertendo il pericolo in maniera istintiva, abbiamo sviluppato delle strategie di difesa per non essere schiacciati. Esse sono ancora dentro di noi. Ma se quelle strategie risultavano vincenti allora, è altrettanto vero che oggi, da adulti, esercitando il loro potere venefico e limitando le nostre potenzialità, fanno solo da filtro tra noi e la realtà. Attraverso di loro, infatti, reagiamo invece di agire, filtrando ogni cosa tramite idee preconcette connesse all'immagine del mondo che abbiamo interiorizzato nella nostra infanzia.
Eppure è così difficile allontanarsi da tutto ciò... abbandonare la strada vecchia per quella nuova. La sfida dell'antico sistema enneagrammatico è proprio questa. Sta a noi raccoglierla e decidere di affrancarci dal nemico UNO: la paura. Solo così potremo tornare al nostro vero Sè, l'Essenza, che saprà indicarci la strada più consona da percorrere per essere.
Punto di partenza dell'Enneagramma sono proprio i labirinti interiori, nei quali ci siamo perduti da bambini nel tentativo di difenderci dalle minacce esterne: quei momenti in cui, inconsciamente, abbiamo cominciato a costruire la nostra maschera, ossia la nostra falsa personalità, quell'amalgama di piccoli io tirannici con cui ci identifichiamo e che abbiamo imparato a mostrare al mondo.
Indagando, possiamo riconoscere le nostre negatività, la parte oscura o, per dirla come C. G. Jung, l'ombra, che deriva da una compulsione dominante radicata profondamente nella visione che ogni essere umano ha di sè ed avente grandissima influenza sullo sviluppo individuale e sul comportamento. Tale compulsione è una conseguenza della coscienza dell'Ego che cerca di esercitare il controllo, dichiarando a se stessa ed al mondo, d'essere autosufficiente e di non avere bisogno degli altri. (...)
Possiamo dunque affermare che l'Enneagramma, oltre che una chiave di lettura dell'Universo, è un antica mappa su cui rintracciare la compulsione basica, generalmente celata o inconscia, ma presente in ogni tipo di personalità; una velata strategia difensiva, che ognuno di noi mette in atto quotidianamente, volta a proteggere l'io, a salvaguardare le proprie certezze e a dare un significato accettabile all'esistenza. (...)
Da "Personalità e destino" - Roberto Casini (disponibile qui)