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6 agosto 2010

L' Amore spirituale


L'amore spirituale non è qualcosa che si fa, bensì ciò che si è.(...)
Non c'è nessuna singola azione che dimostri l'amore spirituale, esso è intangibile; chi è nell'amore non ne è consapevole, solo gli altri lo sono.
Noi non possiamo mai riconoscere il nostro spirito poichè l'amore è come la luce di una candela. Dal suo centro illumina verso l'esterno e colui che è la causa di tale luce non saprà mai del suo irraggiamento.
E che cosa fa la luce? Niente, essa è. Eppure come l'amore la possiamo usare se lo desideriamo. Esistono molte persone che passano la loro vita facendo atti di meraviglioso amore altruistico, tuttavia non è questo l'amore di cui parlo. Esso non è bontà, bensì essenza della vita stessa che risveglia la bontà negli altri.
Tale amore è l'anima o lo spirito, l'espressione di Dio sulla terra. Per conoscerlo e sperimentarlo è necessario un cambiamento di percezione per la maggior parte della gente, cioè una svolta della consapevolezza.(...)
Sperimentare la vita tramite il corpo significa vivere con i suoi limiti e con quelli della mente.
Sperimentare la vita tramite lo spirito divino significa diventare uno con la vita stessa.(...)
L'amore non è qualcosa che si fa, è qualcosa che si diventa, qualcosa che si è. Esso non è limitato nè dal tempo nè dallo spazio o da qualche altra dimensione, è al di là di ogni misura.
Non è qualcosa che si può dare ad un altro, non si può nè possedere nè coltivare, è l'essenza di un esistenza spirituale.(...)
E sebbene io non possa dare il mio amore agli altri, essi ne possono prendere parte e diventare uno con lui.
Il potere di questo amore è così forte che eleva gli uomini oltre i loro comportamenti normali e i loro concetti, tanto che inizieranno a riconoscere la vita e la morte come un continuo processo.
La stessa esistenza viene percepita come qualcosa di grandioso, di meraviglioso, e le emozioni personali vengono viste per quelle che sono: reazioni temporanee di avvenimenti insignificanti.(...)
Per alcuni uomini non è raggiungibile poichè loro non sono pronti ad aprirsi al cambiamento di consapevolezza o si sentono semplicemente troppo superiori e incapaci di sperimentare l'amore spirituale, continueranno a prendere in giro, a sparlare e criticare per mascherare la propria inadeguatezza spirituale.(...)
Uomini senza consapevolezza spirituale cercano di definire Dio, ma com è possibile definire ciò che non si è visto o sperimentato?(...)
Forse l'indescrivibile si può descrivere in questo modo: fintanto che lo si può vedere e sentire non se ne fa ancora parte e non lo si può capire veramente.(...)
Aprendo noi stessi al salto di consapevolezza, ci guariamo. Dio non ci guarisce, non è né questo né quello, è assoluta consapevolezza, un' esperienza spirituale. Dio è ciò che diventiamo quando impariamo a rinunciare, a lasciare dietro di noi quello che crediamo di essere. La montagna non può diventare uno con il granello di sabbia, però il granello può diventare uno con essa.

Da "Guarire è il mio mestiere" - Malcolm Southwood


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