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19 ottobre 2011

Reincarnazioni e morti premature


Per quanto riguarda le incarnazioni, la nostra scelta sembra essere limitata dal livello di sviluppo della nostra anima. (...)
Secondo i rapporti di regressioni, le anime giovani trascorrono meno periodi intermedi da un incarnazione e l'altra perché il loro desiderio di un esperienza fisica le rispedisce velocemente sulla Terra.
Le anime che hanno provocato dolore e sofferenza trascorrono secoli interi nei regni privi di luce mentre rivivono tutte le sofferenze che hanno causato e lottano per risvegliare la loro natura spirituale. Anche se non c'è un Dio vendicativo, furibondo e giudicante che ci bandisce e condanna, noi non possiamo sfuggire le ripercussioni dei nostri gesti. Dopo che viene effettuata una richiesta di soccorso, l'aiuto spirituale viene concesso grazie alle anime che si offrono di svolgere tale compito.
Grazie al consiglio delle sue Guide o del suo gruppo di anime, l'anima sceglie i suoi genitori e la famiglia d'origine; in seguito, secondo quanto affermano alcune filosofie, avviene una sorta di incontro con lo Spirito Santo per accertare che le possibilità prese in considerazione siano in sintonia con lo sviluppo dell'anima stessa. In apparenza l'anima compie una sorta di prenotazione per la madre che ha scelto, e può entrare nel feto subito o in qualunque momento precedente alla nascita, e persino alcuni giorni dopo il parto. (...)

Anche se apparentemente stabiliamo il tipo di sentiero che vogliamo percorrere, e anche se abbiamo stabilito di incontrare determinate anime nel corso di questa incarnazione, non esistono prove sul fatto che la vita sia del tutto predeterminata. Lo scopo dell'esistenza è quello di imparare, compiere determinate scelte ed evolverci utilizzando la nostra volontà. Il concetto alla base di un piano di vita con libero arbitrio è analogo alla decisione di uscire a cena e scegliere dove andare a mangiare (...)
Il piano era quello di cenare, ma come, dove e che cosa mangiare dipende dalle scelte che avete fatto liberamente al momento. Lo stesso accade con la vita: avete le varie opportunità, approfittate solo di alcune trascurandone altre, e modificate così il corso della vostra esistenza.
Anche se avete un obiettivo generico su cui volete lavorare, avete la possibilità di vivere in modi diversi la vostra vita. Il modo in cui potete imparare le vostre lezioni non è sempre prevedibile.
(...)
Sembra che alcune anime scelgano di sfidare se stesse andando a nascere in ambienti dove regna la violenza, non funziona nulla o che sono comunque restrittivi. Tali esistenze mettono a dura prova i limiti di sopportazione, pazienza e perdono.
E' interessante notare che queste anime sono state magari le più cariche di ottimismo in merito a ciò che volevano affrontare nella vita fisica. Prima di nascere, erano certe di essere abbastanza forti da riuscire a risvegliarsi, lavorare sulla loro rabbia e sul risentimento suscitato dalle loro condizioni disagiate, e contribuire alla guarigione del sistema della famiglia, svolgendo così la loro missione.
Quando si verifica un evento traumatico, fino a che punto si tratta del desiderio dell'anima di vivere una data esperienza? Se una donna viene violentata, significa forse che la sua anima ha scelto quel determinato avvenimento?
Se un uomo perde un figlio, vuol dire che prima di nascere ha progettato una cosa simile?
In base ai racconti dei regressori (le persone che hanno valutato la loro esistenza dalla prospettiva dell'Aldilà nel corso delle regressioni), la risposta è che di solito gli avvenimenti specifici non sono stati definiti in anticipo.

Un'anima può aver avuto l'intenzione di esporsi alle condizioni che avrebbero rappresentato per lei una sfida, mettendosi alla prova; può decidere di accelerare la sua evoluzione aprendosi al suo karma che aspetta di essere vissuto e risolto, ma forse non ha scelto il momento, le circostanze o il trauma adatti.
Quando muore un bambino, di solito esiste un accordo tra le due anime coinvolte di vivere insieme l'esperienza per il bene di entrambe.
Se un'anima ha intenzionalmente provocato la morte di qualcuno, le conseguenze di tale azione devono essere riportate in equilibrio.
Un'anima può scegliere di sacrificarsi in una determinata incarnazione in modo da pagare il suo debito karmico. A volte un'anima che non desidera rimanere in un determinato corpo fisico si intromette volontariamente in un'azione già in corso di svolgimento al fine di donare la vita a qualcun altro.
Alcuni bambini muoiono presto perché il loro corpo fisico non è abbastanza forte da raggiungere la maturità, o perché in primo luogo non avevano intenzione di completare quella incarnazione. Un figlio può vivere abbastanza a lungo da portare tanta gioia ai suoi genitori, i quali in seguito alla sua morte prematura hanno la possibilità di vivere l'esperienza di un risveglio spirituale più profondo, impossibile da ottenersi in qualunque altro modo. Prove ben precise ci suggeriscono l'idea che esistono numerosi scopi, più profondi di quanto possano apparire, dietro agli avvenimenti che riusciamo a comprendere.

Da "Guida alla decima illuminazione"


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