
Vivere le esperienze che ci sono familiari ci risulta facile perché non minacciano di cambiarci.
Ma se conosciamo già il territorio, l'esperienza che ne facciamo ci procura pochi cambiamenti, dal momento che si tratta di una qualità di esperienza che abbiamo già assimilato nel nostro essere, in quello che sappiamo di essere.
Vivendo soltanto nel noto finiamo per ritrovarci in una storia che è solo il nostro contenitore invece che un'espressione della spontanea esplorazione della nostra libertà di esistere.
Al di fuori del noto, al di fuori della tua storia, c'è l'ignoto, l'esperienza a cui non hai ancora permesso di entrare nella tua esistenza.
E' la tua resistenza nei loro confronti che tiene queste esperienze fuori dalla tua storia. (...) Dare spazio all'ignoto è permettere al tuo Sé divino di espandersi nella tua consapevolezza. (...)
Abbassare la tua resistenza significa abbattere la barriera fra te e l'ignoto, varcare la soglia della rivelazione dove l'ignoto diventa noto. E' una soglia dove hanno origine l'ispirazione, l'espansione e il cambiamento; è la coscienza rivelatrice.
E' grazie a questo stato che l'arte e le idee più profonde sono venute al mondo.
Tutte le più grandi conquiste dell'umanità sono state realizzate da creatori che hanno permesso alla loro esistenza di espandersi liberamente.
In circostanze più ordinarie questo stato di rivelazione aiuta a chiarire le decisioni quotidiane e ti ispira a individuare i modi in cui espandere il tuo essere. E' uno stato di semplicità in cui le scelte vengono fatte facilmente con quella chiarezza che proviene dal cuore. (...)
All'inizio entrare in questo stato vuol dire stare dentro il muro che hai creato fra la tua storia e il cambiamento ignoto di cui hai paura, significa stare dentro la tua resistenza a quel cambiamento. E' la tipica sensazione del "gettarsi dalla scogliera", senza sapere dove atterrerai e chi diventerai. Fondamentalmente ogni resistenza è la paura del cambiamento, la paura dell'ignoto. (...)
Di solito crediamo che il nostro opporre resistenza a qualcosa sia un'utile autoprotezione. ...Credere che tutte le tue paure siano delle utili autoprotezioni vuol dire approvare l'esistenza delle sbarre della tua gabbia...Le sbarre di ogni gabbia sono sbarre di paura e sei tu a determinare la paura. Dire che tu scegli la tua paura significa semplicemente riaffermare che tu sei il creatore.
Tu sei Dio, e quando riconosci il tuo ruolo di creatore non servono quei muri, perché basta avere fiducia in te stesso per non scegliere quello che non vuoi sperimentare. (...)
Mentre crei la tua storia erigi un muro in ogni punto in cui temi ciò che c'è oltre. Un muro non è sbagliato, è semplicemente una dichiarazione di paura. La paura non è sbagliata, è ciò che permette la nostra separazione. Al di là della tua paura c'è la tua unità con la vita. Per questo affrontare la tua paura e uscire dalla tua resistenza significa abbattere un muro che hai creato. Equivale a ridefinire il territorio del tuo essere, permettendogli di diventare un paesaggio in costante mutamento ed espansione. (...)
Tu non sei la tua paura; la tua paura è uno strumento che hai usato per esprimere la definizione di te stesso che hai scelto. Sei tu quello che sceglie...
La paura è una condizione energetica che usi nella creazione della tua esistenza. Mentre l'amore è attrazione, la paura è un tentativo di creare repulsione, separazione. (...)
Proprio come la paura è stata una forza con cui hai limitato il tuo essere, così puoi usare l'amore come una forza per liberarlo.
Tutte le più grandi conquiste dell'umanità sono state realizzate da creatori che hanno permesso alla loro esistenza di espandersi liberamente.
In circostanze più ordinarie questo stato di rivelazione aiuta a chiarire le decisioni quotidiane e ti ispira a individuare i modi in cui espandere il tuo essere. E' uno stato di semplicità in cui le scelte vengono fatte facilmente con quella chiarezza che proviene dal cuore. (...)
All'inizio entrare in questo stato vuol dire stare dentro il muro che hai creato fra la tua storia e il cambiamento ignoto di cui hai paura, significa stare dentro la tua resistenza a quel cambiamento. E' la tipica sensazione del "gettarsi dalla scogliera", senza sapere dove atterrerai e chi diventerai. Fondamentalmente ogni resistenza è la paura del cambiamento, la paura dell'ignoto. (...)
Di solito crediamo che il nostro opporre resistenza a qualcosa sia un'utile autoprotezione. ...Credere che tutte le tue paure siano delle utili autoprotezioni vuol dire approvare l'esistenza delle sbarre della tua gabbia...Le sbarre di ogni gabbia sono sbarre di paura e sei tu a determinare la paura. Dire che tu scegli la tua paura significa semplicemente riaffermare che tu sei il creatore.
Tu sei Dio, e quando riconosci il tuo ruolo di creatore non servono quei muri, perché basta avere fiducia in te stesso per non scegliere quello che non vuoi sperimentare. (...)
Mentre crei la tua storia erigi un muro in ogni punto in cui temi ciò che c'è oltre. Un muro non è sbagliato, è semplicemente una dichiarazione di paura. La paura non è sbagliata, è ciò che permette la nostra separazione. Al di là della tua paura c'è la tua unità con la vita. Per questo affrontare la tua paura e uscire dalla tua resistenza significa abbattere un muro che hai creato. Equivale a ridefinire il territorio del tuo essere, permettendogli di diventare un paesaggio in costante mutamento ed espansione. (...)
Tu non sei la tua paura; la tua paura è uno strumento che hai usato per esprimere la definizione di te stesso che hai scelto. Sei tu quello che sceglie...
La paura è una condizione energetica che usi nella creazione della tua esistenza. Mentre l'amore è attrazione, la paura è un tentativo di creare repulsione, separazione. (...)
Proprio come la paura è stata una forza con cui hai limitato il tuo essere, così puoi usare l'amore come una forza per liberarlo.
Da
![]() |
Prendine Atto!
|