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3 ottobre 2010

Consapevolezza e guarigione quantistica (Deepak Chopra)

Deepak Chopra
Il termine olistico, che tanto disturba i medici ortodossi, individua semplicemente un approccio che include sia il corpo che la mente. (...)
Le ricerche condotte da americani e giapponesi sulle guarigione spontanee dal cancro hanno dimostrato che, poco prima della guarigione, quasi tutti i pazienti vivono uno straordinario cambiamento a livello di consapevolezza. Il malato sa che guarirà e sente che la forza che glielo permetterà non sta solo dentro di sè - si estende al di là dei suoi confini personali per coinvolgere tutta la natura. D'improvviso sente di non essere confinato nel proprio corpo ma che tutto quel che gli sta attorno è parte di sè. In quel momento sembra che questi malati operino un salto di consapevolezza che rende impossibile l'esistenza del cancro. Poi le cellule cancerose scompaiono - in alcuni casi letteralmente da un giorno all'altro - o perlomeno non si riproducono più e cessano di danneggiare ulteriormente il corpo.
La chiave sembra stare in questo salto che definirò guarigione quantistica. Peraltro non è essenziale che esso avvenga in un lampo. (...)
Sono sempre esistiti malati che non hanno seguito il corso normale della guarigione. Una piccola minoranza di persone per esempio non viene consumata dal cancro; altri soffrono di tumori che crescono molto più lentamente del normale. Molte guarigioni di origine misteriosa - miracolose, spontanee o causate da finti farmaci (effetto placebo) - testimoniano l'intervento di un salto quantistico. Perchè? Perchè in tutti questi casi la capacità di ottenere una più elevata consapevolezza interna sembra aver promosso un balzo drastico - un salto quantistico - nel meccanismo di guarigione.
La consapevolezza è una forza per lo più sottovalutata. In genere non focalizziamo la nostra consapevolezza interiore nè utilizziamo il suo vero potere, persino nei più difficili momenti di crisi. Questo può spiegare il motivo per cui guardiamo al "miracolo" con un misto di timore, incredulità e rispetto. Tuttavia tutti posseggono la consapevolezza. Forse questi miracoli sono in realtà estensioni delle capacità normali. Perchè non si ritiene miracolosa la capacità del corpo di riattaccare un osso rotto? Come processo di guarigione è indubbiamente complesso, troppo complesso perchè la medicina riesca a duplicarlo; comporta un'incredibile serie di processi perfettamente sincronizzati di cui la medicina conosce solo i principali e in maniera imperfetta.
Il motivo per cui si considera miracolosa una guarigione spontanea dal cancro mentre si ritiene normale che l'osso si riattacchi da solo ci porta alla connessione tra mente e corpo. L'osso rotto sembra ripararsi da sè secondo un meccanismo puramente fisico, senza l'intervento della mente; tuttavia, una guarigione spontanea del cancro - è convinzione ampiamente condivisa - dipende da una particolare qualità di mente, da un profondo desiderio di vivere o da qualche altra rara capacità.
Ciò implica l'esistenza di due tipi di guarigione, una normale e l'altra anormale, o perlomeno eccezionale.
Io ritengo che tale distinzione sia falsa. Il braccio rotto si riattacca perchè così vuole la consapevolezza, e lo stesso vale per le guarigioni miracolose dal cancro, o per quelle che sembrano provocate dalla fede, o per prolungate sopravvivenze all'Aids e persino per la capacità di vivere a lungo senza essere colpiti dalle malattie. Il motivo per cui non tutti riescono a portare avanti fino in fondo il processo di guarigione dipende dal fatto che non tutti abbiamo la stessa capacità di mobilitarlo.
Lo vediamo dal diverso modo con cui la gente reagisce alla malattia. Una minuscola frazione, di molto inferiore all'1%, di tutti coloro che contraggono una malattia incurabile riesce a guarirsi da sè. Una frazione più grande, ma ancora al di sotto del 5%, sopravvive più a lungo della media - ad esempio, i malati di Aids sopravvissuti più di otto anni, mentre la maggioranza non va oltre i due. Queste scoperte non sono ristrette alle malattie incurabili. Alcuni studi hanno ampiamente dimostrato che solo il 20% dei pazienti con malattie gravi ma curabili guariscono con risultati eccellenti. Ciò lascia quasi un 80% di persone che non guariscono o guariscono solo parzialmente. Perchè un così gran numero di insuccessi? Che cosa distingue le persone che sopravvivono dagli altri?
Sembra che questi malati abbiano imparato a trovare valide motivazioni alla loro guarigione. Nei casi più difficili sono andati ancora oltre: hanno scoperto il segreto della guarigione quantistica. Sono i geni della connessione mente-corpo. La medicina moderna non può nemmeno pensare di cominciare a riprodurre questo tipo di cura, perchè nessuna terapia che faccia leva sui farmaci o sulla chirurgia è così splendidamente temporizzata e coordinata, così benigna ed esente da effetti collaterali, così facile come la loro. La loro capacità sgorga dal livello più profondo.
Se sapessimo che cosa fanno i loro cervelli per dare valide motivazioni ai relativi corpi, avremmo in pugno l'unità base del processo di guarigione. (...)
La guarigione quantistica si allontana dai metodi esterni e altamente tecnologici per avvicinarsi invece al nucleo più profondo del sistema mente-corpo. E' lì che ha inizio la guarigione. Per raggiungerlo e stimolarlo a provocare la guarigione, bisogna superare i livelli più grossolani del corpo - cellule, tessuti, organi e sistemi - e arrivare al punto di congiungimento tra mente e materia, il punto dove effettivamente la consapevolezza inizia a promuovere un effetto.

Da "Guarirsi da dentro" - Deepak Chopra

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