>
Banner Orizzontale 2

8 agosto 2010

Meditazione come l'Amore

Poichè si tratta di uno stato puramente soggettivo e dalle moltissime sfaccettature, la meditazione può essere descritta in modi diversi. Ciononostante, tutti coloro che meditano sarebbero forse d'accordo sul fatto che durante la meditazione si ha la sensazione di possedere un "ancora" interiore; un "ancora" fatta di silenzio e tranquillità che resta imperturbata dal "tempo" mentale o emozionale, tanto nostro quanto degli altri.
La meditazione è stata spesso descritta come un "rinvenire il centro del ciclone": infatti, quando ovunque regna il caos, l'imprevidibilità, l'incertezza, l'insicurezza, quando si è sul punto di farsi travolgere dagli eventi esterni, esiste un luogo, uno spazio interiore, che resta sereno.
La meditazione non è una questione d'astuzia nè qualcosa di complicato, tuttavia è impossibile afferrarla intellettualmente. Assomiglia molto al cercare di descrivere cosa sia l'essere innamorati a chi non vi sia stato iniziato. E, di fatto, esistono molte somiglianze tra le due realtà. Come l'amore, la meditazione è uno stato totalmente soggettivo.

E, come l'amore, risiede in uno spazio al di là della mente e dei confini della logica. Noi non possiamo fare meditazione, proprio come in realtà non possiamo fare l'amore.
Entrambe le situazioni richiedono l'essere disponibili e aperti, la propensione alla rinuncia di sè e ad accogliere qualcosa dell'ignoto.
Entrambe sono paradossali. Nella meditazione, come in amore, la percezione di un sè separato deve dissolversi e, simultaneamente, in tale dissoluzione, si percepisce se stessi in modo più autentico.
Nè la meditazione nè l'amore possono essere scientificamente osservati o "dimostrati".(...)
Sebbene esistano delle somiglianze, c'è un punto in cui amore e meditazione divergono. Infatti, l'amore come noi lo conosciamo è essenzialmente uno stato emotivo, mentre la meditazione va al di là del cuore in uno stato di pura essenza o consapevolezza.(...)

La consapevolezza è lo stato o la qualità dell'essere consapevoli, tanto della realtà interiore quanto di quella esteriore. La mente è una splendida macchina, un meraviglioso servitore. Quando ci limitiamo a usarla in questo modo - come meccanismo al nostro servizio - è superba. I problemi sorgono perchè la mente è raramente "al nostro servizio"; più spesso siamo noi al servizio degli ordini e dei capricci della mente. Quando il servitore prende il posto del padrone, regna il caos.(...)
La maggior parte di noi, però, non è consapevole di avere delle alternative alla mente, ignora che esistono delle risorse oltre a essa. E per complicare la questione, non solo pensiamo che la mente sia la nostra sola risorsa, crediamo di essere la mente.(...)
Le tecniche di meditazione ci permettono di accedere a quello che è il nostro naturale stato dell'essere: la consapevolezza. E quando siamo in uno stato di consapevolezza o meditazione, siamo rilassati, interiormente silenti e sereni e la visione di noi stessi e del mondo intorno a noi si espande: comprendiamo di essere qualcosa di più che la semplice somma del nostro corpo-mente e sperimentiamo una profonda unione con la vita intera.
In tale stato proviamo un senso di benessere, e quando riemergiamo da esso ci sentiamo rinfrescati, in quanto quello stato è la nostra "sorgente interiore".
Questo è ciò che il mistico russo Gurdjieff chiamava il "sè", che il Buddha definiva "anatta", non-sè, i maestri Zen "non-mente" e Cristo "il Regno di Dio".

DA
Impara a Meditare + CD
Tecniche per una Vita Viva. Come uscire dal caos frenetico quotidiano


CLICCA QUI PER LA MEDITAZIONE GUIDATA