L’uomo, privato della fortuna, si lamenta della propria sorte: perché la vita è così ingiusta? Perché uno ha tutto in eccedenza e un altro si trova sempre in ristrettezze? [...]
Da dove trae origine questa disuguaglianza? Perché la vita, che non conosce confini nella sua multiformità, impone un certo tipo di limiti a determinate categorie di persone? Di quale colpa si sono macchiati i meno fortunati? [...]
E allora si fanno strada le varie dottrine [...] si trovano nuove interpretazioni, espresse in formule del tipo: “Se vuoi essere felice, siilo”. [...]
Se da una parte la persona sembra accettare questa posizione, dall’altra, però, non le va proprio a genio di affrontare con gioia i grigiori della realtà. Ma possibile che le venga negato il diritto di volere qualcosa di più? E perché poi deve costringersi a gioire? è come costringersi ad amare. [...]
... L’uomo non può comunque arrivare a comprendere perché deve costringere se stesso a perdonare coloro che odia e amare coloro verso cui prova indifferenza. Che gliene viene? [...]
Se sei povero, malato, brutto e sfortunato vuol dire che la colpa è tua. Sei tu a essere imperfetto, perciò sei obbligato a cambiare te stesso. L’uomo viene posto di fronte al fatto che, innanzitutto, egli è un coacervo di difetti e vizi su cui occorre lavorare alacremente. Un quadro un po’ sconfortante, che ne dite? Ne risulta che se l’uomo non ha avuto subito la fortuna di nascere ricco e fortunato, allora ha solo due prospettive: o portare la sua croce con rassegnazione, o dedicare la sua vita alla lotta. Nel profondo dell’anima si fa fatica a provare gioia per queste alternative di vita. Possibile che in tutta questa irreparabilità non ci sia uno spiraglio di luce?
Sì, una via di uscita per fortuna c’è. [...]
... il Transurfing [...]
Non affrettatevi a gesticolare in segno di delusione e a replicare che vi si sta rifilando l’ennesima chimera. [...]
Se voi avete deciso per voi stessi che il destino è qualcosa di predeterminato che non siete in grado di cambiare, andrà sicuramente così. In questo caso vi mettete volontariamente in mani altrui, non importa di chi, e diventate una nave che naviga secondo l’arbitrio delle onde. Se invece ritenete di essere creatori del vostro destino, allora vi assumerete coscientemente la responsabilità di tutto quanto avviene nella vostra vita. Lottate con le onde nel tentativo di governare la vostra nave. Ma osservate bene quello che succede: la vostra scelta si realizza sempre. Otterrete sempre quello che scegliete. [...]
Quando pensate a qualcosa, la frequenza dell’energia dei vostri pensieri è sintonizzata su una determinata zona nel settore delle varianti. Quando l’energia finisce in un settore dello spazio delle varianti, prende origine la realizzazione materiale della data variante. L’energia possiede una struttura complessa e permea tutto ciò che esiste in questo mondo. Passando attraverso il corpo dell’uomo, l’energia viene modulata dai pensieri e, in uscita, assume i parametri corrispondenti a questi pensieri. [...]
Le circostanze della vita si formano non solo in seguito ad azioni concrete, ma anche per effetto del carattere dei pensieri di una persona. Se avete un atteggiamento ostile nei confronti del mondo, esso vi risponderà allo stesso modo. Se siete abituati a esprimere perennemente insoddisfazione, avrete sempre più motivi per farlo. Se nei vostri rapporti con la realtà predomina il negativismo, il mondo sicuramente vi mostrerà i peggiori lati di sé. Al contrario, un atteggiamento positivo cambierà in meglio la vostra vita nel modo più naturale. L’uomo ottiene sempre quello che sceglie. Così è la realtà delle cose, che vi piaccia o no. [...]
Dal modello delle varianti ne consegue che l’uomo è creatore del proprio destino. Ma la concezione del destino secondo il Transurfing differisce da quelle più note. Dove sta la differenza?
Nel fatto che l’uomo può scegliere la propria fortuna, senza bisogno di lottare per ottenerla. [...]
Ponetevi semplicemente questa domanda: quanto siete riusciti a ottenere lottando contro il mondo per essere felici? [...] Si può spendere nella lotta una vita intera e non raggiungere niente lo stesso. Non è più semplice fare in modo che sia il mondo a venirvi incontro? [...]
Prima di capire cosa significhi scegliere bisogna imparare a rinunciare. Gli uomini, di solito, non hanno le idee chiare su quello che vogliono. Per contro, sanno benissimo che cosa non vogliono. Mirando a evitare cose o fatti indesiderati, molti agiscono in modo tale da ottenere esattamente il contrario. Per rinunciare, bisogna prima accettare. Il verbo “accettare” qui non significa lasciar entrare dentro di sé, permettere un accesso, bensì riconoscere alle altre realtà il diritto di esistere e, fatto questo, lasciarsele alle spalle con indifferenza.
Accettare e lasciar andare significa far passare dentro di sé un fatto e dargli l’addio, dimenando la mano in gesto di saluto. [...]
Gioite di tutto quello che avete in questo stesso momento. Non si tratta di un vuoto appello a essere felici a priori. A volte le circostanze si sviluppano in modo tale che è difficile essere contenti. Tuttavia, da un punto di vista puramente pratico esprimere insoddisfazione è controproducente. Infatti, non volete forse capitare sulle linee della vita dove vi va tutto bene? Ma come potete capitarci se la vostra emissione è piena di insoddisfazione? [...]
Occorre notare ogni cambiamento positivo, anche se minimo, e vezzeggiarlo amorevolmente, premurosamente. Esso, infatti è messaggero dell’onda della fortuna. Non appena avete avuto notizie di cambiamenti promettenti, seppur minimi, non dimenticatevele come facevate prima ma, al contrario, assaporatevele, analizzatele, indagatele; esaminate queste novità da tutti i punti di vista, gioitene, fate piani futuri, mettetevi in attesa di ulteriori miglioramenti. Così facendo pensate alla frequenza dell’onda della fortuna e vi sintonizzate sui suoi parametri. [...]
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